Descrizione
Lina trova nella parola il mezzo per costruire un disegno che va oltre, donando continuità allo sguardo e riconoscendo nel vuoto, la voglia di orientare pensieri, “croci” e “spine” verso quella fiducia folle, che può suggerire una nuova apertura.
Abbracciare la preghiera, può sorprendere, poiché ci si innerva in quell’io interiore, capace di essere linfa e metamorfosi per una trasformazione più grande.
La conoscenza empatica con il dolore può così essere il fulcro vitale di energia creativa e orientamento verso un significato profondo per l’esistenza stessa. (…)
Dulcinea Annamaria Pecoraro
Lina Luraschi nasce a Como, nella cui provincia tutt’ora risiede. Dopo le scuole medie è in qualche modo costretta a scegliere un indirizzo scolastico non di suo gradimento, si ritrova nel ruolo di ragioniera all’interno dell’azienda di famiglia. La passione per la lettura e la letteratura, trasmessale dal padre e insieme a lui coltivata sin dalla più tenera età, l’incontro con un’insegnate che ama i grandi autori, soprattutto i poeti, fa sì che il seme della poesia trovi in Lina un terreno già fertile. Nel 1997 la nostra autrice è tra le fondatrici dell’associazione di volontariato NOISEMPREDONNE Onlus che offre sostegno umano e psicologico all’interno dei reparti oncologici degli ospedali comaschi, dove riveste la carica di vicepresidente fino al 2005. Dal 1999 al 2005 è assessore alla cultura, servizi sociali e pubblica istruzione nel paese in cui risiede.
RACCOLTE DI POESIE PUBBLICATE: Le rughe delle bambole (1983); Il vizio di vivere (1988); Il violino nella palude (1999); Scucita voce (2015). Sue poesie appaiono su numerose riviste di poesia e letteratura.
ISBN 978-88-99624-03-3
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